Anni '60
La rivoluzione sessuale degli anni '60 non rappresenterebbe una vera e propria rottura rispetto ai costumi occidentali in fatto di sesso degli anni precedenti. Si tratterebbe invece di una liberalizzazione, dopo un periodo di chiusura nei confronti della sessualità tra gli anni '30 e '50. Si fa al riguardo osservare che la Guerra Fredda avrebbe favorito gli atteggiamenti conformisti nel sociale. Negli USA, il conformismo prese toni puritani che si scontravano con comportamenti sessuali naturali o addirittura, ironicamente, caratteristici della cultura. Questo periodo di puritanesimo da Guerra Fredda sarebbe sfociato, in seguito, nella ribellione culturale che prese le forme della rivoluzione sessuale.
È d'altra parte discutibile la misura in cui la rivoluzione sessuale portò a significativi cambiamenti nel comportamento sessuale. Secondo diverse testimonianze, il principale cambiamento non consistette nel fatto che la gente praticasse con maggiore frequenza il sesso o diverse forme di sesso; semplicemente, se ne parlava più apertamente di quanto non facessero le precedenti generazioni.
Detto questo, è altrettanto vero che il comportamento sessuale effettivamente cambiò per la maggioranza delle donne, ma soltanto una generazione dopo che la cosiddetta rivoluzione aveva avuto inizio. Il comportamento delle donne che raggiunsero la maturità sessuale dopo la metà degli anni '80 ha numerosi tratti in comune con quello degli uomini della generazione precedente: ebbero più partner (da due a tre volte tanti) e cominciarono ad avere rapporti sessuali in età più giovane (da tre a cinque anni prima) delle donne della generazione degli anni '70.
Sono gli anni in cui nascono le riviste patinate sull'onda di Playboy, prima rivista nel suo genere, e dove la sessualità femminile viene mostrata, pur con qualche pudore, al grande pubblico, ma tutto rimane rigorosamente patinato e con gusto e stile.
L'amatoriale comincia a farsi largo ma resta una supernicchia, relegata a pochissime persone e ristrettissime cerchie di "cultori".
Nasce anche il fumetto erotico in Italia in questi anni; prima le donne e gli uomini di carta potevano spogliarsi soltanto nella giungla (Pantera Bionda, Tarzan ecc.) ma il boom vero e proprio avviene negli anni 70' quando in edicola sono disponibili una quarantina di testate (Volpi, 1972); in quegli anni era possibile individuare varie sottocategorie: rivisitazioni di avvenimenti storici o mitologici (Messalina, Saffo), o di personaggi classici dell'erotismo (Emanuela, De Sade), gruppo pornofavolistico (Biancaneve, Cenerentola). A seconda delle testate l'erotismo veniva presentato unitamente ad altri contenuti: avventura, orrore, stregoneria (Oltretomba), violenza, sadismo, cannibalismo, vampirismo ecc.
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